E’ nata la Repubblica Italiana!

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è nata la Repubblica Italiana
Fonte: heredita.it

È nata la Repubblica Italiana” è il il titolo del Corriere della Sera del 6 giugno 1946.

Quattro giorni prima, il 2 giugno, gli italiani e le italiane sono convocati alle urne per scegliere tra Repubblica e Monarchia e per eleggere i deputati dell’Assemblea Costituente, che avranno il compito di redigere la nuova carta costituzionale.

Le donne hanno un peso determinante sul risultato elettorale: votano 12.998.131 donne e 11.949.056 uomini.

Le donne si recano per la prima volta alle urne

Molti credono, erroneamente, che le donne si siano recate alle urne per la prima volta il 2 giugno del 1946.

Donne al voto
Fonte: raiplayradio.it

In realtà la storia è andata diversamente.

Infatti, all’inizio del 1945, quando ancora nel resto d’Europa la guerra non era terminata e il Nord Italia era occupato dai tedeschi, durante una riunione del consiglio dei ministri si inizia a discutere del suffragio femminile.

L’1 febbraio 1945 viene emanato un decreto legislativo che conferisce a tutte le donne che abbiano compiuto 21 anni d’età, tranne le prostitute, il diritto di voto. Il limite scenderà a 18 anni nel 1975.

L’eleggibilità delle donne viene, invece, stabilita con un decreto del 10 marzo 1946. Quindi, in questa data, per la prima volta, le donne possono votare ed essere votate nel corso di un’elezione.

In quell’anno in Italia si vota in 5.772 comuni in cinque tornate, dal 10 marzo al 7 aprile, e in altri 1.383 comuni in otto tornate in autunno per rinnovare le amministrazioni comunali dei capoluoghi di provincia prima governate dai fascisti. Vengono elette circa duemila candidate nei consigli comunali, nonché le prime sindache della storia d’Italia, tra cui ricordiamo Ninetta Bartoli e Ada Natali.

Nascita della Repubblica Italiana ed elezione dei membri dell’assemblea costituente

Nel 1946 le italiane sono chiamate alle urne per decidere il futuro della loro nazione, ma è importante ricordare che anche gli uomini non votavano dal 1924.

coda alle urne
Fonte: repubblica.it

Non stupiscono, quindi, le lunghe code che si registrano in quella data davanti ai seggi elettorali

Nel 1946 gli aventi diritti al voto sono circa 28 milioni e i votanti circa 25 milioni (89%).

Il 54,27% si esprime a favore della Repubblica, il 45,73% a favore della monarchia.

La Repubblica Italiana nasce ufficialmente il 18 giugno 1946, con proclama della Corte di Cassazione.

Donne della costituente
Fonte: quotidianocanavese.it

Il 2 giugno 1946 italiani e italiane votano anche per l’Assemblea costituente.

Su 226 candidate, le elette all’Assemblea Costituente sono 21 e vengono soprannominate “Madri costituenti”; cinque entrano a far parte della “Commissione dei 75”, che viene incaricata di scrivere la Costituzione. Tra queste figura Nilde Iotti, che sarebbe diventata la prima donna a ricoprire il ruolo di Presidente della Camera dei deputati.

 

“Senza rossetto nella cabina elettorale”

La mattina del 2 giugno 1946 il Corriere della Sera titola “Senza rossetto nella cabina elettorale”.

Il motivo viene così spiegato: “Al seggio meglio andare senza rossetto alle labbra. Siccome la scheda deve essere incollata e non deve avere alcun segno di riconoscimento, le donne nell’umettare con le labbra il lembo da incollare potrebbero, senza volerlo, lasciarvi un po’ di rossetto e in questo caso rendere nullo il loro voto”

Il voto alle donne negli altri Paesi

suffragette
Fonte: la stampa.it

Il primo movimento a dare l’impulso per il diritto al voto è quello delle suffragette inglesi. In Gran Bretagna  il diritto di voto alle donne è concesso per la prima volta nel 1832, ma solo per le elezioni locali. È poi esteso a qualsiasi tornata elettorale nel 1928.

Il primo Paese a ottenere il suffragio universale è la Nuova Zelanda nel 1893.

Per vedere negli altri Paesi quando è stato concesso il diritto di voto alle donne clicca qui.

 

 

FONTI: ilpost.it, ilfattoquotidiano.it, corriere.it, quirinale.it