Sofa-gate: un’offesa all’UE e a tutte le donne

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Il “sofa-gate” e questa foto hanno fatto il giro del mondo negli ultimi giorni.

Sofa-Gate
Visita della Presidente della Commissione Europea e del Presidente del Consiglio Europeo al presidente turco (Fonte: il Fatto Quotidiano)

Si fa riferimento alla visita del 6 aprile della Presidente della Commissione Europea von der Leyen e del Presidente del Consiglio Europeo Michel al presidente della Turchia Erdogan.

E’ stato ribattezzato “sofa-gate” il triste episodio verificatosi: alla presidente von der Leyen non è stata riservata una sedia d’onore, come le spettava visto il ruolo da lei ricoperto, ma ha dovuto partecipare all’incontro seduta su un divanetto. Nel salone vi erano solo due sedie destinate rispettivamente a Michel ed Erdogan

L’unica reazione della Presidente è stata un perplesso “Ehm?!” in cui si avvertivano il disagio e l’imbarazzo provati in quel momento. Nessuna protesta. Nemmeno da parte del presidente Michel, che si è seduto accanto ad Erdogan senza crearsi troppi problemi.

Il portavoce della Commissione ha poi dichiarato: “La presidente era chiaramente sorpresa, ma ha preferito dare la priorità alla sostanza piuttosto che alle questioni di protocollo o di forma, e questo è certamente ciò che i cittadini dell’Unione Europea si aspettavano da lei”.

La Turchia e i diritti delle donne

Erdogan, Tusk e Juncker
Nel 2015 in occasione del G20, Erdogan seduto in mezzo al presidente del Consiglio europeo Tusk e quello della Commissione UE Juncker (Fonte: Inside Over)

Non è la prima volta che la Turchia e il suo presidente vengono criticati per posizioni riguardanti i diritti delle donne. Basta ricordare la decisione di poche settimane fa di ritirarsi dalla Convenzione di Istanbul sulla protezione delle donne. Il governo turco ha motivato la decisione definendo la convenzione una minaccia per l’unità e per il valore della famiglia e ribadendo che leggi nazionali forniscano sufficiente protezione.

Eppure, a fine marzo del 2021 si contano già 78 femminicidi in Turchia.

La stessa von der Leyen in quell’occasione aveva espresso preoccupazione, commentando: “Sono profondamente preoccupata per il fatto che la Turchia si sia ritirata dalla Convenzione di Istanbul. Si tratta di proteggere le donne e i bambini dalla violenza.”

Ursula von der Leyen

Andiamo a scoprire qualcosa in più sulla donna che oggi presiede l’organo esecutivo europeo e che, insieme al Presidente del Consiglio Europeo, rappresenta l’UE nelle relazioni internazionali.

Ursula von der Leyen ottiene la laurea magistrale in medicina nel 1991.

Ursula von der Leyen
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen(Fonte: Open)

Nel 2003 diventa ministro degli affari sociali, delle donne, della famiglia e della salute della Bassa Sassonia.
Successivamente viene scelta dalla cancelliera Merkel come ministra della famiglia. Tra gli atti importanti del suo mandato figura una politica familiare basata sullo sviluppo degli asili nido per permettere alle donne tedesche di conciliare il lavoro e la maternità.
Diventa poi ministra del lavoro e degli affari sociali.
Nel 2013 diviene la prima donna in Germania a ricoprire il ruolo di ministro della difesa.

Ursula von der Leyen
(Fonte: La Repubblica)

Il 2 luglio 2019 è nominata Presidente della Commissione Europea.

E’ la prima donna a ricoprire tale incarico.

Tra le sue priorità figurano la transizione energetica, la tutela dell’ambiente, l’innovazione tecnologica e la sovranità economica.

Le reazioni del mondo al sofa-gate

Il sofa-gate ha suscitato le reazioni di vari politici italiani ed europei.
Infatti, sono stati numerosi i flash mob per esprimere solidarietà alla Presidente.

Sedia vuota a Montecitorio dopo il sofa-gate
Sedia vuota a Montecitorio (Fonte: Eunews.it)

Alla Camera dei Deputati è stata posta una sedia vuota al centro dell’aula.

Invece, a Milano, una consigliera comunale e un assessore si sono seduti davanti il consolato della Turchia.

 

 

Da diversi anni è diventato simbolo della lotta alla violenza sulle donne il cosiddetto “posto occupato”, sedie e poltrone lasciate vuote in ricordo delle vittime dei femminicidi.

Il sofa-gate, però, porta alla luce un’ulteriore realtà: in certi ambiti le poltrone riservate alle donne non sono semplicemente vuote. Soprattutto in alcuni paesi del mondo, non esistono ancora. Devono accontentarsi di sedere su un divanetto, “distanti dalle sedie degli uomini che contano”.

 

FONTI: il Fatto Quotidiano, L’Espresso, il Giornale, Milano Today, Ansa

 

10 Risposte a “Sofa-gate: un’offesa all’UE e a tutte le donne”

  1. Bellissimo articolo, riflessione delicata. Anche in Polonia, tra l’altro, ultimamente sta peggiorando drasticamente la situazione con i diritti delle donne, ci sono ancora tanti problemi e tanta strada da fare…

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